Quando si è in presenza di una separazione di una coppia con figli, la gestione del rapporto con essi può diventare complicato e spesso, a farne le spese, sono proprio i minori. Soprattutto quando le separazioni avvengono in modo non consensuale o comunque quando un rapporto termina in modo non civile, l’affido dei bambini può scatenare una guerra talvolta estenuante e molto pericolosa. Proprio per evitare queste situazioni, il codice giuridico italiano riserva una parte importante al diritto di famiglia, codice che oggi usufruisce di un nuovo cambiamento nella legge in materia di affidamento condiviso dei minori.
Il DDL 735, il cui iter è iniziato nei giorni scorsi, cambierà di fatto alcuni punti importanti in materia di affidamento condiviso dei minori così come previsto dal contratto di governo Lega-Movimento 5stelle. I punti cardine su cui il decreto si incentra sono 4: la mediazione a supporto delle coppie in conflitto, la realizzazione del mantenimento diretto, i tempi paritetici di frequentazione dei figli con padre e madre, la lotta ad ogni forma di rifiuto genitoriale.
Grande attenzione verrà data al “piano genitoriale”, un progetto educativo ove i genitori avranno un ruolo essenziale e dovranno accordarsi sulle ore di frequentazione dei figli, nella creazione dei percorsi educativi e scolastici, nella modalità di suddivisione dei costi. Le coppie che non riusciranno a trovare accordi in questo senso, avranno a disposizione il supporto di professionisti preparati per mediare le divergenze e necessari per il raggiungimento di un accordo nell’interesse del minore. Il Decreto legge 735 in materia di affidamento condiviso dei minori prevede inoltre che “I tentativi di alienazione, le false denunce e i tentativi di condizionamento psicologico del minore saranno punite nei casi più gravi con il risarcimento del danno e la perdita della responsabilità genitoriale.” A non essere toccate saranno invece le norme in materia di mantenimento dell’ex coniuge e le norme in materia di prevenzione e contrasto della violenza endo-familiare che dunque rimarranno in vigore”.
La nuova legge sarà tesa a favorire il principio di bi-genitorialità nell’esigenza di garantire il diritto dei figli di ricevere cura ed assistenza da parte di entrambi i genitori. Il disegno di legge è ispirato proprio alla bi-genitorialità perfetta e riscrive in parte la legge del 2006. Il recepimento della riforma è teso a garantire un minor ricorso al contenzioso giudiziario, riducendo costi economici sociali per le famiglie.