A Castiglione in Teverina, in provincia di Viterbo, si trova il Muvis, il museo Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari. È il vino il protagonista del museo, una produzione tipica del territorio che va valorizzata. Ogni regione, anzi comune, ha delle produzioni locali molto interessanti e oggi la tendenza è quella di riportare in auge i vitigni autoctoni per valorizzare il territorio dell’entroterra, attirando il turismo enogastronomico. Oggi il cibo e il vino non sono accessori di un viaggio ma il fine primo di tanti turisti, compresi quelli stranieri che sono in netto aumento negli ultimi anni.
Il Muvis si sviluppa in un percorso sotterraneo su ben 4 livelli, superando oltre i 3000 metri quadrati. Il museo si trova all’interno del complesso produttivo dei Conti Vaselli nel centro storico del piccolo borgo di origine medievale. Oggi non più attive, le vecchie cantine sono una cornice perfetta per raccontare il vino e la sua tradizione. Il vino in questa zona veniva prodotto fin dagli etruschi e poi dai romani, grandi amanti del nettare d’uva. Le conferme di questo si hanno grazie ai ritrovamenti di anfore usate per il vino nelle tombe etrusche, presenti in moltissimi siti archeologici nella zona di Viterbo. Il percorso museale è perfetto anche per i più piccoli, non solo per gli adulti, grazie a eventi a loro dedicati.
Il percorso del Muvis passa dalle cantine fino a raggiungere la cosiddetta Cattedrale dove sono custodite le botti più grandi d’Italia. Il conte Romolo Vaselli nel 1942 avviò la produzione vitivinicola proprio qui, esportando poi il prodotto in tutto il mondo. La produzione era molto valida sia nei bianchi che nei rossi, senza tralasciare gli spumanti e il vermut. Grazie al suo lavoro, l’Orvieto Classico Doc Vaselli e il Sangiovese Santa Giulia hanno raggiunto una fama internazionale e si trovano anche nei menù dei ristoranti 5 stelle sparsi nel mondo. Il museo non racconta solo il vino oggi ma soprattutto le tradizioni di una volta, legate ai prodotti della terra e al ritmo della natura.
Dopo aver visitato il Muvis, non resta che perdersi un po’ nei vicoletti del borgo medievale. Sorto attorno all’anno Mille, il borgo di Castiglione in Teverina si è sviluppato nel scorso del XIV secolo per effetto della politica espansionistica della famiglia del posto, i Monaldeschi. A nord del borgo spicca la Rocca, proprio sopra a Piazza Maggiore. Qui c’è un ingresso al borgo noto come porta di sopra. A sud, invece, si trova la porta di sotto in una torre e anche la chiesa di San Giovanni Battista. La bellezza del borgo è data dalle casse una addosso all’altra che si susseguono nei vicoli, stradine, piazzette, slarghi e strade senza uscita. Sono bellissime le scalinante tra una piazza e l’altra, fino a raggiungere il belvedere da cui ammirare tutta la valle del Tevere e i borghi circostanti.