Economia

Investimenti: quali aspetti valutare prima di cominciare

Per investire o fare trading è necessario possedere numerose competenze tecniche, saper leggere gli andamenti del mercato, interpretare gli effetti che le notizie e le scelte degli investitori potrebbero avere sull’andamento dei titoli, possedere nozioni di macroeconomia e così via.

Non si tratta certo di un ambito nel quale sia possibile improvvisare, anche perché i numerosi rischi correlati possono causare perdite anche ingenti di capitale. Prima di procedere è dunque necessario studiare molto, effettuare un’analisi oggettiva del proprio profilo finanziario e stabilire un piano di azione che permetta di mantenere i rischi entro limiti accettabili.

In base alle analisi effettuate, si potrà decidere di investire in Titoli di Stato a breve termine, come i Bot, oppure in altri tipi di obbligazioni, ma anche in azioni, materie prime o ETF; oltre al classico investimento a lungo termine, si potrebbe inoltre decidere di optare per l’apertura di posizioni a breve o medio termine, tipiche del trading.

Naturalmente, soprattutto per chi è alle prime armi, la soluzione migliore consiste nel rivolgersi a un consulente finanziario che possa aiutare ad effettuare un’analisi accurata e delle scelte adatte al proprio profilo di investimento. In ogni caso, sia che si decida di studiare e tentare la strada, molto rischiosa, del fai da te, sia che ci si rivolga a un professionista del settore, soluzione che lascia comunque ampi margini di rischio collegati alle fluttuazioni del mercato, è necessario, prima di cominciare a investire, valutare alcuni aspetti che potranno guidare le scelte di investimento.

Il fattore temporale

Per prima cosa si deve valutare il fattore temporale, il quale influenzerà le scelte successive in almeno due modi differenti. In primo luogo, è necessario domandarsi quanto tempo al giorno, alla settimana, al mese o all’anno si vuole o si può dedicare all’analisi del mercato e dei trend. Se ci si rende conto di non avere molto tempo a disposizione, o si affida tutto nelle mani di un professionista, oppure si deve optare per soluzioni di investimento a lungo termine.

Il trading, il quale prevede l’apertura di posizioni a breve termine, della durata anche di poche ore, oppure a medio termine, ossia di qualche settimana, richiede un impegno più o meno costante. Le posizioni più impegnative dal punto di vista temporale sono quelle molto brevi, le quali richiedono almeno un paio di ore al giorno di studio dell’andamento dei mercati, nonché il monitoraggio costante delle fluttuazioni e degli indici dei mercati.

Oltre all’impegno giornaliero, è necessario valutare il fattore temporale sotto il profilo della durata dell’investimento. In particolare, è necessario domandarsi per quanto tempo si può tenere il denaro bloccato in uno specifico investimento senza risentirne dal punto di vista finanziario.

In base a questi fattori si potrà decidere se optare per il trading a breve o medio termine, oppure per l’acquisizione di asset a lungo o lunghissimo termine.

La scelta degli strumenti finanziari

Una volta delineato al meglio il fattore temporale, si potrà passare alla scelta degli strumenti finanziari nei quali si intende investire.

Chi si affida a un consulente finanziario, potrà ascoltare i suoi suggerimenti e muoversi di conseguenza; al contrario, chi desidera fare tutto da solo dovrà studiare a fondo gli asset di suo interesse prima di effettuare qualsiasi tipo di operazione.

Tra i principali strumenti finanziario troviamo:

  • le azioni societarie;
  • le obbligazioni, tra cui rientrano anche i Titoli di Stato;
  • i Fondi Comuni di Investimento, entro i quali è possibile inserire anche gli ETF;
  • il mercato Forex, ossia quello delle valute;
  • le criptovalute;
  • le materie prime.

La scelta dovrà essere effettuata solo dopo un‘attenta analisi del mercato e del proprio profilo finanziario, tenendo presente i rischi concreti di un investimento effettuato senza le giuste competenze.