Il dialetto della Tuscia e del territorio della provincia di Viterbo, per il secondo anno avrà il suo momento di gloria. Infatti, dopo il successo della prima edizione, ci sarà anche quest’anno il premio per la poesia dialettale La léngua vitorbese. Anche questa volta l’associazione culturale Banda del Racconto si fa promotrice dell’iniziativa che ha raccolto davvero molto consenso nel valorizzare un dialetto molto antico e ricco. I dialetti sono un aspetto fondamentale della nostra penisola che vanno ben oltre al folclorismo e la loro riscoperta e valorizzazione aiuta a tenerli vivi.
Durante la presentazione di questa seconda edizione del premio, il presidente dell’associamone promotrice ha dichiarato che i premi saranno in realtà due, tutti dedicati alla memoria di Edilio Mecarini, poeta di Viterbo che fu in grado di fari portavoce della società artigiana locale. Nello spirito di ricordare importanti poeti locali come nella scorsa edizione dedicata a Emilio Maggini, questa nuova edizione si divide in due per dare più spazio ai giovani. Infatti, un premio sarà aperto a tutti i cittadini senza limite di età, mentre l’altro sarà dedicato agli studenti delle classi quarte e quinte delle scuole primarie di Viterbo.
L’obiettivo prefissato è molto ambizioso cioè quello di valorizzare la lingua dialettale viterbese per l’espressione poetica. La comunità di poeti dialettali ha diritto a ricevere degli importanti riconoscimenti e avere maggiore pubblico, continua il presidente Ricci. La scelta di aggiungere un premio dedicato ai più piccoli è per riallacciare il dialogo tra le diverse generazioni, dato che ormai il dialetto lo parlano abitualmente solo i più anziani e tra i più piccoli va scomparendo.
La Fondazione Carivit, che sostiene il premio, è lieta di trovare delle iniziative di valorizzazione del territorio locale e della sua ricchezza anche linguistica. Anche l’Unesco sostiene l’iniziativa proprio per la valorizzazione del patrimonio immateriale e orale che il dialetto rappresenta. Le tematiche dei componimenti poetici potranno riguardare tutto il territorio di Viterbo e la Tuscia viterbese e anche le tradizioni legate a Santa Rosa. Il recupero di alcune forme lessicali che ormai sono andare in disuso e nel dimenticatoio riveste un ruolo importante che rende onore alle origini dei viterbesi e di tutti i cittadini della provincia. L’obiettivo di tramandare ai più giovani il dialetto della Tuscia è centrato in pieno grazie a un’iniziativa come questa.
Recuperare il dialetto e le antiche forme orali è come lavorare al restauro di un quadro o al recupero di un antico scritto. Il patrimonio orale va anch’esso valorizzato come quello materiale che è più tangibile e visibile allo spettatore. Il contesto in cui le importanti opere si trovano è anch’esso parte del fascino del viterbese che è ricco di tradizioni da tramandare alle nuove generazioni. Sono tutte forme di rispetto e grande amore verso la città e il territorio in quanto il dialetto è la forma di espressione più vera e autentica del quotidiano.