I prestiti INPDAP sono un’ottima soluzione finanziaria per i dipendenti pubblici o delle amministrazioni locali – anche ex, e cioè ormai in pensione – che abbiano bisogno di liquidità con cui affrontare spese non previste e di diversa natura. Per sapere quali siano i requisiti per chiederne uno, le condizioni (tassi, finestre temporali, istanze, eccetera) applicate, le principali tipologie e altri dettagli significativi puoi leggere qui un approfondimento sui prestiti INPDAP: https://www.inprestiti.com/prestiti-inpdap-inps/cosa-devi-sapere-sui-prestiti-inpdap-migliori-consigli-2019-1592/. Tieni conto però che, come per molte altre tipologie di prestito, in Rete trovi in tutta facilità tabelle di simulazione per i prestiti INPS ex INPDAP.
Chi può accedere, cosa sono e che vantaggi hanno i prestiti INPDAP
Serve a questo punto fare una precisazione. Quelli che fino a qualche anno fa erano conosciuti come prestiti INPDAP sono da indicare oggi, più correttamente, come prestiti INPS: non cambia la sostanza, ma l’ente previdenziale che si fa carico di strutturare e concedere prestiti agli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Diventa più semplice capire, così, chi può effettivamente accedere a soluzioni finanziarie di questo tipo: si tratta di dipendenti pubblici e di enti locali o di pensionati che abbiano svolto carriera alle stesse condizioni, a cui si aggiungono gli iscritti alla Gestione Assistenza Magistrale e i dipendenti – o ancora gli ex dipendenti, ora in pensione – di Poste Italiane.
Il dubbio, lecito, rimane comunque perché e se i prestiti ex INPDAP convengano più di altri prodotti creditizi. Va da sé che le valutazioni non possono che essere personali, tenere conto delle esigenze reali di chi chiede il prestito e partire da dati oggettivi come i tassi applicati.
Uno dei vantaggi certi dei prestiti INPS, comunque, è che prevedono formule diverse, tra cui
- i cosiddetti piccoli prestiti, prestiti personali e per un importo ridotto (fino a un massimo di 4 mensilità dello stipendio), che vengono erogati direttamente sul conto corrente e rateizzati in 12 o 48 mesi;
- i prestiti pluriennali diretti, concessi a chi sia iscritto già da almeno quattro anni alla Gestione Unitaria e ai pensionati, permettono di usufruire di cifre più alte e hanno tempi di risoluzione più lunga, dai 5 ai 10 anni, ma in genere prevedono la formula della cessione del quinto dello stipendio nel caso di lavoratori ancora attivi o della pensione nel caso di ex lavoratori
- e, ancora, i prestiti pluriennali garantiti che differiscono da questi ultimi per il fatto di non essere concessi direttamente dall’ente previdenziale ma da un terzo soggetto (una banca, un istituto creditizio, eccetera) presso cui l’INPS si fa garante contro l’eventuale rischio di morte, licenziamento, riduzione delle stipendio del richiedente.
Avendo già fatto accenno alla questione tassi di interesse – senza comunque scendere nel dettaglio di TAEG, spese di gestione, aliquote che andrebbero calcolati di volta in volta in maniera diretta e dettagliata – non si può non sottolineare che i prestiti INPDAP sono tra le soluzioni creditizie che ne prevedono di più vantaggiosi per il cliente finale. A quanto già detto si aggiunge la comodità di un prestito INPS che può essere chiesto o semplicemente rivolgendosi all’ente previdenziale o chiedendo l’intermediazione della propria banca per esempio.