È di pochi giorni fa la notizia della tragica morte di un ragazzo appena 20 enne coinvolto in un incendio a Viterbo. Dalle prime ricostruzioni delle forze dell’ordine apre che la causa del rogo sia imputabile a un sistema di riscaldamento addizionale. Sarebbe stato proprio lo stesso giovane ad aver dato l’allarme, salvando la vita agli altri abitanti dell’appartamento. La palazzina popolare di tre piani ora è inagibile e sotto sequestro per permettere ai tecnici dei vigili del fuoco di completare gli accertamenti al fine di riscostruire i fatti accaduti.
Il suo nome era Alieu Jallow, 20 anni, residente nella palazzina dove è deceduto a causa del fumo provocato dalle fiamme. Non è riuscito a mettersi in salvo da quell’infernodi fuoco e fiamme che ha avvolto la palazzina in pochi attimi, ma è però riuscito a dare l’allarme e a mettere in salvo altre due persone che erano ospitate da lui durante il periodo di Natale. I due uomini erano ospitati all’appartamento del primo piano e sono usciti illesi dall’incendio.
Immediato l’intervento dei vigili del fuoco sul posto, ma non c’è stato modo di aiutare il povero malcapitato. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, le fiamme che hanno avvolto l’edificio in un batter d’occhio avrebbero avuto origine dallo scantinato al piano terra. L’incendio è divampato a causa di una piccola stufettaaccesa da cui sono partite le scintille che hanno dato il via alle fiamme.
Originario del Gambia, il giovane di 20 anni aveva un regolare permesso di soggiorno e ha subito iniziato a cercare aiuto. Il ragazzo avrebbe più volte gridato ”Al fuoco! Al fuoco!”permettendo ai suoi due amici di mettersi in salvo: uno è uscito dal balcone mentre il secondo è uscito dall’edificio passando in mezzo alle fiamme.
Dato che l’incendio era al primo piano, le scale erano invase da fuoco ma soprattutto da denso fumo nero. Gli altri residenti sono stati fatti evacuare dai vigili del fuoco grazie all’autoscala. Invece, per il giovane gambiano Allieu non c’è stato nulla da fare. Tentando di raggiungere dal seminterrato l’androne e il portone del palazzo, le scale sono state avvolte completamente dalle fiamme.
I tecnici hanno rilevato alte concertazioni di polveri tossiche all’interno dell’edificio, dichiarandolo così inagibile. Solo i locali dove il rogo ha avuto origine sono però posti sotto sequestroper ulteriori accertamenti sull’accaduto. La salma dal ventenne gambiano è a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha aperto un fascicolo in procura per fare luce sui fatti.
Purtroppo, non è la prima volta che gli edifici di edilizia popolare hanno questi problemi legati a una scarsa coibentazione che costringe spesso gli abitanti a cercare di scaldare l’ambiente con sistemi aggettivi, quali le pericolosissime stufette elettriche. Inoltre, l’uso di materiali scadenti e non ignifughi aggiunta a un impianto elettrico sovraccaricato sono spesso la fonte di un incendio devastante.